Descrizione
Immersa in un bucolico universo composto di campi di grano, alberi da frutta, pioppi, cipressi e piccoli animali come picchi, rondini, rane e cormorani e pesci che compaiono e spariscono veloci, la poetessa dipinge la quiete che la circonda, una quiete serena e fedele che è presto destinata a essere rovesciata dalle sferzate di quel vento, dalle onde che agitano e attraversano il corpo lasciandolo tramortito, ma rinnovato. Sembrano uscite da un altro tempo, e da un’altra geografia, queste liriche scritte da una giovane poetessa padovana che trasfigura il quotidiano in mito e meraviglia… Leggendo non si può non ritrovarvi la lucentezza dell’antica lirica d’amore greca, i colori e i profumi di una natura che prevale su tutto e rispecchia l’intimo del poeta. La poesia di Piccoli ricorda la necessità di custodire preziosamente l’amore e di accogliere le sue infinite forme e bellezze, imprevedibili, spesso nascoste e invisibili agli occhi non pazienti.
Prefazione di Rosaria Ruffini
Serena Piccoli
Serena Piccoli, nata a Padova, poeta e drammaturga, scrive testi teatrali ironici soprattutto su questioni di genere che porta in scena con la propria compagnia La Betonica. E’ coautrice del radio dramma Estman Radiosulla vita degli ex-operai di Marghera, opera presentata alla Biennale Arte 2011 di Venezia e dell’opera After Romeo after Juliet in scena nel novembre 2012 presso il Teatro Due di Parma con la regia di Massimiliano Farau.
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